martedì 14 dicembre 2010

Di varie cose

È davvero buffo notare come "l'amore" idealizzato sia diverso da quello che si sviluppa nella realtà.
In poesia e nei miei disegni l'ho spesso vagheggiato in questo ultimo anno. L'ho tragicizzato, reso grande, immane, forte e trainante e l'ho proiettato verso gli orizzonti più lontani ed irraggiungibili. E più la meta era vaga e distante, più esso cresceva e si gonfiava come una bolla d'aria o di sapone, fino ad arrivare ad un'ovvia esplosione finale.
Invece, adesso, noto come i sentimenti prendano la propria strada lentamente e non senza esitazioni. Si contorcono nel dubbio, si bagnano nell'incostanza e nell'incertezza per poi guizzare dalle fonti come pesci pienamente coscienti della propria forma e della propria essenza, fieri anzi di queste ultime, ed il turbamento assume un sapore diverso. Non è più il lamento del cuore per qualcosa che non si potrà avere, ma il dubbio e la paura di non riuscire a gestire ciò che si ha fra le mani, di essere inadatti, di non superare ciò che il passato ha trascinato nel presente... però poi basta una risata, un sorriso, una conferma inaspettata a far tornare serena la mente.
E ci sono delle volte in cui le membra si distendono, in cui una scintilla si accende e ci si libera dal pensiero.
"Tu pensi troppo" una volta mi fu detto ed è la verità, ahimé.
Il pensiero interferisce con la vita che scorre, la problematizza, talvolta l'inaridisce, altre invece la arricchisce e le da significati diversi, più variopinti e magici.
Ed io devo ancora imparare a lasciarmi andare alla reale magia delle cose, piuttosto che limitarmi ad idealizzarla.

Nessun commento: