mercoledì 31 agosto 2011

Il Volo della Fenice - 1965

Un film che consiglio vivamente, visto proprio ieri sera.
Sebbene parta da un incipit più o meno comune, incidente aereo e conseguente dispersione dei protagonisti in mezzo al deserto, la storia si sviluppa tenendo peculiarmente conto delle varie personalità dei membri  dell'equipaggio.
È una storia di uomini, più che una vicenda narrata, una storia di caratteri differenti che si incontrano e/o scontrano a causa delle rispettive diversità, modi di intendere e proporre la propria esperienza.

The flight of the Phoenix, 1965

martedì 30 agosto 2011

Rinnovo locali!

No, no, stavolta prometto di non cambiate nuovamente lo sfondo del blog (mi va benissimo questo così come è!), però sto cercando di creare due rubrichette a parte utilizzando la modalità Pagine qui su Blogspot.
Ho delle ideuzze in merito che mi vedranno un attimo impegnata nella loro realizzazione, però sono contenta di trasformare questo angolo e ravvivarlo un po'; quindi approfitto dell'ondata di iper attività che mi assale in questi dì e, fra una fotocopia ed un'altra, metto mani al progetto!
In fondo mi è sempre piaciuto curare questi spazi anche dal punto di vista grafico e di organizzazione delle sezioni interne... speriamo non esploda tutto! ù_ù

Heimerdinger, © League of Legends

Gli insetti di Mike Libby

Proprio ieri girovagavo qui e lì per il web alla ricerca di 'notizie visive' sullo Steampunk... e oggi, su TheChive, trovo questi:




Queste sono solo alcune delle creazioni di Mike Libby, uno scultore contemporaneo che ha dato vita all'Insect Lab, un vero e proprio laboratorio in cui combina parti meccaniche a... cadaveri di insetti! :P
Le creazioni Steampunk mi risultano molto interessanti, più che altro adoro vedere gli ingranaggi esposti ed il loro particolare colore, effettivamente sarà proprio questa connessione con il tempo che mi attira; mi fanno pensare ad una realtà collocata in un'epoca non ben definita, in cui la meccanica pura è sinistramente ma naturalmente viva.
Leggo dal sito dell'Insect lab:
How did insect lab begin?
One day I found a dead intact beetle. I then located an old wristwatch, thinking of how the beetle also operated and looked like a little mechanical device and so decided to combine the two. After some time dissecting the beetle and outfitting it with watch parts and gears, I had a nice little sculpture.
Certo, non condivido molto l'idea di farsi mandare gli insetti da ogni parte del mondo (sempre se ho capito bene e tenendo presente che il collezionismo in questo senso credo sia parecchio diffuso!), nonostante Libby affermi che non si tratta di specie in via di estinzione, però l'idea di riutilizzare un cadavere per creare qualcosa che diventi meccanicamente immortale la apprezzo molto, nonostante a qualcuno potrà provocare una certa e comprensibile impressione.
A riguardo, mi vengono anche in mente le creazioni di Jessica Joslin:

  


Queste, però, radicalizzano ancora di più il concetto di vita meccanica, mista anche ad una visione macabro-circense delle forme animalesche create.
Trovo che questo mondo abbia un fascino davvero ed del tutto particolare!
Alexis[A.H.V.]
©Immagini dal web

sabato 27 agosto 2011

Yolcatha

Come da DA:
Uno dei miei personaggi 'letterari', quello a cui sto scoprendo di essere più affezionata e che più mi rappresenta. 
Forse, un giorno, vi racconterò la storia di Yolcatha, intanto spero che questo schizzo si trasformi in qualcosa di più completo.

A.H.V, Yolcatha, 2011

Devo cercare di fare più attenzione e migliorare la resa prospettica della parti del corpo e particolareggiarle di conseguenza, però il senso del disegno, il senso del personaggio sono riuscita a darlo.
Il mio problema con la tavoletta grafica sta nell'essere sintetica e precisa con il tratto, forse conosco ancora troppo poco il mezzo e quindi non riesco a padroneggiarlo benissimo, ma c'è tempo per imparare! ù_ù

giovedì 25 agosto 2011

Ed eccola quiii!

Dopo tanto tempo che lo pensavo, finalmente l'ho attuato: ho appena finito una FanArt su Ling Xiaoyu! :)
Osservare e riprodurre i personaggi dei videogiochi o dei manga è una cosa che mi ha sempre attratta, da piccola disegnavo spessissimo e avevo anche progettato ben due fumetti, oltre ad altre trilioni di storie che pensavo, sulle quali facevo veloci schizzi, ma che non ho mai portato avanti seriamente.
Potrei sfruttare la possibilità della tavoletta grafica per realizzarne qualcuna in modo veloce e immediato.
Spesse volte mi piace evitare la complessità di toni e sfumature in favore di una linea un po' più rozza forse, ma che mi risulta più diretta a livello espressivo; certo, le figure risultano abbozzate, schizzate, però è un esercizio che scioglie la mano e riproduce lo stesso principio del disegno su carta con penna bic, almeno per me, ovvero la spensieratezza di una momentanea voglia di disegnare!

A.H.V, Ling Xiaoyu (fan art), 2011

Io, del risultato, sono soddisfatta! ù_ù

martedì 23 agosto 2011

In pillola

©Flickr - dal web
  

  
  Nulla mi è indispensabile.
  Molto può essermi utile.





Mi trovo ad un punto di svolta, lo sento, e sento che l'onda di tutto ciò che quest'anno ha portato sta pian piano preparandosi al risucchio prima dell'impeto ed impatto finali.
La spiritualità, per come la intendevo fino a qualche mese fa, mi appartiene ancora in qualche modo o sto per abbandonarla? Che volto prenderà? A cosa altro potrò approdare? Ho sempre paura dell'instabilità di idee, tesi e teorie, dei pensieri che per loro natura possono essere puri solo se fugaci, ma più che paura si tratta, forse, di prendere coscienza della lunghezza del sentiero che si è imboccato.
Mi sembra di aver percorso chilometri, eppure volgo lo sguardo indietro, scruto ciò che mi era familiare e con ansia, sottile trepidazione, mi appresto a guardare avanti, a proseguire non so neanche per dove.

Da «Il padiglione d'oro»

«[...]se è vero che la bellezza può concedersi a chiunque, essa tuttavia non appartiene a nessuno. Già, come posso dirti? La bellezza è come un dente guasto. Sfrega contro la lingua, sta dentro la bocca, duole e combatte per la propria esistenza. Alla fine, il dolore è tale che si va dal dentista a farselo estrarre. Allora, guardando nella propria mano quel piccolo dente marcio e insanguinato, viene da pensare: "E questo? Era tutto qui? Ciò che mi dava dolore, che con la sua esistenza mi faceva penare senza sosta e che aveva in me radici tanto tenaci, adesso non è dunque che materia inanimata! Ma è veramente lo stesso di prima?[...]ciò che è stato estratto fuori di me ed ora sta sulla mia mano è tutt'altra cosa. Senza dubbio non è più lo stesso."
"Capisci?" - proseguì Kashiwagi - "Così è la bellezza."»

da Y.Mishima, Il padiglione d'oro


Come promesso ho ripreso a leggere questo testo da dove lo avevo lasciato un mesetto fa circa, e ne ho trovato un succo, anzi, una polpa parecchio densa e ricca.
Questo passaggio lo trovo uno snodo focale per comprendere ciò che è avvenuto prima e ciò che, probabilmente, si svilupperà successivamente, ma la lettura confermerà o smentirà da sé quanto supposto! :))

Opera di Jiang Guo Fang

lunedì 22 agosto 2011

In attesa!

Questo sì che merita di essere visto! *_*


Altro che quella cagata (e quanno ce vo', ce vo'!) di film con attori che non assomigliavano minimamente ai personaggi del gioco e dalla storia totalmente stravolta! :°D
Tanto per capirci: combattimenti scarsissimi (alcuni personaggi non combattono neppure), scelta dei personaggi da presentare pessima (perché non una Xiaoyu o Paul o più spazio ad un più serio Law... piuttosto che un Raven dispensatore di perle di saggezza od un Dragunov che appare giusto come riempitivo?), personaggi abbozzati, quasi senza storia... insomma, una delusione totale delle già effimere aspettative nutrite! Una catastrofe :°D (sempre a mio parere, sia chiaro! ù_ù)!

"Fatti sotto, bello" - "Arrivo."
Eddie Gordo vs Raven

Attendo, adesso, di vedere quello in Computer Grafica!
Sembra promettere bene! :))

©Immagini dal web

domenica 21 agosto 2011

Da cosa nasce cosa

#1
Sono terribilmente affascinata dal mistico nel quale erano immerse le antiche civiltà.
Mi piace pensare agli uomini che cercavano di comprendere e di concepire il mondo, dalla sua nascita al suo  perpetuo e ancora attuale funzionamento, attraverso la creazione di miti, sorte di fiabe (non esenti da elementi assolutamente realistici e puramente terrestri), epopee divine che nutrivano l'immaginazione degli astanti e sfamavano la fantasia dei loro artefici.
Questa idea mi è venuta così, semplicemente discutendo, e dire che ci avevo pensato già molto tempo fa, quando mi capitava, effettivamente, di riflettere sull'attività di creazione artistico-letteraria.
Quando un artista crea, dando forma ad una creatura o plasmando una storia, non necessariamente questa attività nasce da una visione passata, da una reale ed effettiva reminescenza, essa può anche essere figlia di una semplice visione istantanea; figure che nascono dal nulla, quindi, dalla fusione di elementi e spunti differenti che convogliano in un unico, nuovo ed originale essere. 
Oggi può essere una creatura del Dottor Moreau, ieri poteva essere un dio.

#2
Perché si considera primitivo e selvaggio l'approccio mistico degli animisti, più vicino alla spiritualità dei primi uomini, mentre acquisisce grande valenza, quasi indiscutibile, l'idea di dio o dei? E perché non ci si ferma a pensare che il progressivo distacco dalla concezione della natura-dio fino ad arrivare a quella dio-uomo procede di pari passo con la civilizzazione e la complicazione del sistema sociale e cittadino umano? È come se l'uomo, prendendo coscienza di sé, si allontanasse sempre di più dal mondo naturale tanto da arrivare a non attribuirgli più quel carattere divino che l'aveva avvolto fino a quel momento, ed è un distacco avvenuto in maniera molto precoce, segno che l'uomo ha praticamente fiutato subito quello che tuttora rimane il mistero sulla sua reale natura, la sua indiscutibile (senza faziose accezioni al termine) diversità rispetto al mondo naturale cui comunque è legato da leggi basilari che ne regolano gli istinti, incentrando e modificando la concezione del divino a propria immagine e somiglianza.
Altra domanda che mi pongo: se il dio è un principio assoluto, alla luce del ragionamento appena esposto, come è possibile che l'uomo abbia avuto la possibilità di plasmarlo nelle più svariate maniere nel corso delle diverse epoche e attraverso le diverse civiltà? Non sarebbe più logico pensare che ogni civiltà abbia dato forma alla propria essenza essenza mistica, al proprio 'spirito', utilizzando i connotati che meglio conosceva e riusciva a comprendere, piuttosto che pensare che sia stato attuato, secondo un programma divino, un processo secondo il quale il dio, per essere meglio compreso dall'uomo, abbia preso sembianze note al popolo e alla civiltà cui si presentava? 
In un'era variegata come questa, esiste quasi una fede per ogni individuo, un'idea di dio personalizzata per ognuno; e dio non si è presentato a tutti, meno che a me, ed è questo il tempo dell'individualismo.

#3
L'uomo primitivo doveva cercare di dare un ordine all'immanente mondo naturale che lo circondava, lo spaventava, ma ne dominava la fantasia, lo affascinava, doveva decodificarlo; l'uomo civilizzato comincia a scostarsi dalla natura e ad osservare con maggiore peculiarità le attività umane, le abitudini umane, le gesta umane, comincia a comprendersi, a conoscersi, a decodificarsi e rimane stregato da se stesso, esalta virtù,  crea divinità.
La divinità è un simbolo, astrazione di una virtù resa universale ed indiscutibile, plasmata per legittimare usi e costumi, renderli eterni ed esemplari. 

Scusate la solita poca chiarezza di certi ragionamenti! ^^

Il genio della lampada.

Ecco alcuni scatti risalenti a qualche giorno fa!
Mi piacciono molto le immagini 'mentali' e visionarie che si sono venute a creare mentre scattavo e osservavo; ho immaginato, anzi, le forme della lampada mi hanno suggerito l'idea che fosse una sorta di antico genio medio orientale! :)

A.H.V., What can you see into my eyes?, 2011

A.H.V., Ancient Words, 2011

A.H.V., Il Sole, 2011

©Foto di Alexis[A.H.V.]

mercoledì 17 agosto 2011

Claude Théberge

Ve lo presento in toccata e fuga.

[to be continued...]

Generalmente, adoro le immagini che emanano calore.
Quelle immagini in cui sembra esservi un barlume sottile di vita che pervade qualsiasi cosa esso tocchi, per questo ho adorato da subito le opere di Claude Théberge.
I suoi dipinti, seppure mossi dal vento, bagnati di pioggia, sembrano essere immersi nel respiro tiepido delle emozioni; ogni tinta risalta al contatto con la particolare atmosfera creata dalle nubi, le stoffe volteggiano morbide sul vento che le accarezza ed i corpi, avvolti da cappotti e cappelli, sembrano raccontare le storie del quotidiano, così, con delicatezza; storie di amori soprattutto, o di grandi effusioni e tenerezze.

Alexis{A.H.V.]
24.08.2011

mercoledì 10 agosto 2011

Parole #1

Che bella la parola 'entropia'.
Mi piace anche il suo significato, lascia spazio all'immaginazione.

E N T R O P I A
©Immagine dal web.

lunedì 8 agosto 2011

Negative Attitude

Troppa 'negative attitude' in questi ultimi giorni.
Mi sento ferma, immobilizzata, ma al contempo non ho stimoli per voler fare qualcosa di diverso, come se questa temperatura mi paralizzasse, ma non è una questione fisica, è una questione di pigrizia mentale.
Questa estate è come se non la stessi percependo neanche, come se mi passasse sotto senza lasciare la minima traccia, non che io sia una che aspetta l'estate per fare chissà cosa di diverso o di divertente, da questo punto di vista vivo molto di più (e soprattutto meglio) le stagioni fredde, però boh... è un periodo un po' sottotono, mi sento pesante e appesantita, ma credo sia la naturale conseguenza di un periodo che, invece, ha conosciuto diverse novità e attività.
Lavorare al libro, lo studio, la pittura sono state attività che mi hanno mentalmente e fisicamente impegnata e adesso sento come se si stesse scaricando tutta la stanchezza accumulata, quindi mi devo concedere un attimo di calma senza necessariamente pretendere da me stessa di essere al 100% quando so di non potere esserlo. 
Il problema, in molti dei miei sbalzi di umore, è questo rapporto ambiguo e spesso contrastante con i miei stati d'animo, come se non accettassi le cadute, non le prendessi come occasioni per sperimentare altri tipi di sensazioni e le considerassi negative in toto, ma nel frattempo, pur non essendo soddisfatta, continuo a sguazzare senza pensare che, forse, sarebbe meglio darsi una pulita e ricominciare a mettersi in moto.
Però attraverso l'espressione e la condivisione di questi stadi che attraverso, sento un po' come se riuscissi a depurarmi, liberarmi dalla loro pesantezza che è di consistenza mentale, come appunto detto sopra.
È pazzesco, quando si arriva a parlare di qualcosa... questa è già praticamente conclusa, o comunque abbastanza masticata da poter essere compresa meglio ed esposta.
Le idee non si rendono mai chiare finché si è immersi in un dato contesto reale o emotivo che sia e quello stato di apatia mentale che provo quando mi capita di affondare in un qualche tipo di pensiero paralizzante, in realtà non è altro che espressione dello stato stesso, della confusione che provoca, della poca chiarezza e della parallela concatenazione di pensieri futili che mi si crea in testa.
Ad esempio, stamattina ho dato segni evidenti di ripresa, l'ho notato da subito perché ho variato di parecchio ed istintivamente certe consuetudini mattutine che, volente o nolente, creano una routine di gesti che ingabbia (sì, sono memore di parole che mesi addietro mi furono dette :P) e questo ha dato vita ad altre cose e ne darà ad altre probabilmente, chi lo sa! :)

Bene, ho cominciato con una negative attitude che sta cambiando colore, motivo in più per essere soddisfatta della decisione di scriverne su... momento finale che coincide con un crescendo musicale di un pezzo degli Isis! :°D
Quindi su queste note (note solo a me!), vi lascio!

Buona giornata! :)

domenica 7 agosto 2011

Isis - Dulcinea


He is not mad
His thought is clearer than
The saner man

For in her he saw
Beauty overflowing
Through the tattered clothes

She was his queen
She is a queen

In dreams he
Wanders the dark
In search of her.

mercoledì 3 agosto 2011

Godsmack - Hollow

Questa canzone, per tanto tempo, ha rappresentato un mio particolare stato interiore.
Continua ad essere una fondamentale parte di me, ma per fortuna il vuoto sembra essere passato, quel senso di spossatezza, di passività nei confronti dei giorni che trascorrono, causa di un peso troppo grande che gravava sulla coscienza, ma che ho avuto il coraggio di affrontare.
Pensavo in questi giorni di essere assolutamente grata agli eventi che mi hanno accompagnata negli ultimi due anni (così come lo sono, anche se ancora a fatica, a quelli degli anni precedenti) e soddisfatta di come sono riuscita ad affrontarli, a masticarli, digerirli e interiorizzarli.
Spesse volte, sono queste piccole ma fondamentali prese di coscienza che costituiscono le più grandi vittorie personali; nutro un nuovo entusiasmo per le cose, entusiasmo che a volte viene stemperato un po' dall'immanenza degli impegni e delle responsabilità, ma che comunque si dimostra sempre foriero di creatività, di nuove ispirazioni. 
Io non voglio fermarmi per nessun motivo, ciò non vuol dire non contemplare i momenti di stasi, bensì protendere verso un incastro continuo di tasselli, senza però porre alcune immagine di riferimento; creare un continuo andare.


One more step and I could fall away 
If it happen wouldn't matter 
And I can't tell if I should go or stay 
Same old picture feel so hollow 
How can anybody know what's best for me? 
Another paintjob turned in shape 
And my decisions brought me to my knees 
I needed someone to blame 

I feel so hollow 
I feel so hollow 
Time to do what's best for me I believe I can change 

Once upon a time in broken dreams 
Reflection's that I can't face 
So hold your breath and make a wish for me 
Take me to a better place 
Time always seems to be passing by 
It never waits for me 
If I could do it all one more time 
I wouldn't change a thing 

I feel so hollow (feel so hollow) 
I feel so hollow (feel so hollow) 
I feel so hollow (feel so hollow) 
I feel so hollow (feel so hollow) 
Time to do what's best for me I believe I can change

lunedì 1 agosto 2011

Mettersi in Mostra.

La qualità della foto è veramente scarsa, più che altro per la luce che non riesco per nulla a regolare. ._.
Però del risultato finale del disegno sono assolutamente fiera.
È nato da un'ispirazione Tool-iana coniugatasi al modo di rappresentare delle sagome che dell'umanità dovrebbero essere una generale e generica rappresentazione.

[A.H.V.], Nonostante tutto, tecnica mista su carta, 2011

In estate trovo sempre il tempo per dipingere un po' per fortuna; a quanto ho potuto riscontare, stagionalmente mi concentro su tecniche diverse (autunno/inverno: penne, matite, pennarelli; primavera estate: in prevalenza acquerelli), una sorta di ritualità ciclica spontanea che mi accompagna da qualche anno.
Non nascondo che sarebbe una gran cosa se riuscissi a dedicarmi con più costanza alla pittura e alla sperimentazione delle tecniche, ma il problema è che 'dovendo dar retta allo studio', ho tempo davvero limitato, purtroppo. Non badando a questo particolare, però, l'importante è che io riesca ad essere soddisfatta dei risultati raggiunti in quel lasso di tempo entro il quale riesco a produrre con maggiore libertà... e questo pare accadere di tanto in tanto! :D