mercoledì 23 febbraio 2011

Citazioni a gogò

«Il viaggio è stato intrapreso per motivi che il soggetto all'inizio non riconosce e soltanto più tardi confessa[...]. Ciò è certamente ritratto dalla realtà della vita; non occorre essere in preda a un delirio per agire così, e rientra nella vita di ogni giorno, anche delle persone sane, che ci si inganni circa i motivi delle proprie azioni e che se ne divenga  consapevoli soltanto in un secondo tempo, sempre che un conflitto fra più correnti emotive fornisca la condizione necessaria per una tale confusione.»
[cit. Freud su "Gradiva" di Jensen]

-٠-

Schemajah proseguì:
«La vita non è altro che una serie di domande divenute forme, che hanno in sé il germe della risposta - e di risposte gravide di domande.Chi vi vede qualcosa d'altro non è che un pazzo.»
Zwakh battè il pugno sul tavolo:
«Come no: domande che ogni volta hanno un suono diverso, e risposte che ognuno intende a suo modo.»
«Tutto dipende da questo» - disse Hillel in tono amichevole. «Guarire  tutti gli uomini con un unico metodo è privilegio della medicina soltanto. Colui che domanda riceva la risposta di cui ha bisogno: se così non fosse, le creature non prenderebbero la via dei loro desideri.[...]» 
[cit. Meyrink, Il Golem]

-٠-

«C'eravamo soltanto noi due, io e lui.
Ebbi come un presentimento di crimine, il desiderio d'ignoto, il risveglio del male. Poi la stanchezza per il ruolo di maschio che deve sempre esser forte, protettore; un grande peso sulle spalle. Essere per un poco la creatura debole che ama e obbedisce.»  
[cit. Gauguin, Noa Noa]

lunedì 21 febbraio 2011

Auto-quote

«Nell'occhio, sempre viva, rimane l'essenza dell'anima sua.»
[ da un mio componimento ]

Foto dal web - ©diritti riservati all'autore.

Frammenti #1

Quante cose cambiano nell'arco di una vita.
Ed è bello, talvolta, fermarsi e rivedersi nel passato più prossimo od in quello remoto.
Senza spettri che aleggiano, senza malinconia, solo provvisti del giusto affetto verso se stessi. Così, per il piacere del ricordo.
Ci sono atmosfere, attimi vissuti, che non possono più essere recuperati.
Ce ne sono tanti altri da vivere. 
Quindi perché stare a crogiolare nella nostalgia?
La primavera è alle porte.
E, stavolta come tutte le altre, bussa un sole nuovo.
Facciamogli largo.
:)

Arkham Horror's addicted.


Io e la piccola e timida Kate insieme per distruggere i Grandi Antichi di Lovecraft! *_*
[ Strano che abbia scelto come personaggio una scienziata, ma è stato un richiamo irresistibile! ]

sabato 19 febbraio 2011

Beware of the Owl

Alexis, Illustrazione "Beware of the Owl", 2010
Illustrazione e racconto autografi che ho il piacere di diffondere anche tramite questo blog!
Spero vi piacciano e lascio a voi interpretazione ed eventuali commenti. :)
[ Link illustrazione completa: qui. ]

Playlist Mattutina

Un po' di un po', ma buo'.


Infectious Grooves - Infectious Grooves


Fu Manchu - Superbird


Kyuss - Son of a B*tch

E celebriamola questa bella giornata! :)

venerdì 18 febbraio 2011

Se ne vanno sempre i migliori...

Piangiamo la loro prematura scomparsa...
Stabilo SoftColor 
I miss you!

Epitaffio commemorativo
[dal web]

giovedì 17 febbraio 2011

Tool - Schism // Lovers



I know the pieces fit 'cause I watched them fall away
Mildewed and smoldering. Fundamental differing.
Pure intention juxtaposed will set two lovers souls in motion
Disintegrating as it goes testing our communication
The light that fueled our fire then has burned a hole between us
So we cannot seem to reach an end crippling our communication.

I know the pieces fit 'cause I watched them tumble down
No fault, none to blame it doesn't mean I don't desire to
Point the finger, blame the other, watch the temple topple over.
To bring the pieces back together, rediscover communication

The poetry that comes from the squaring off between,
And the circling is worth it.
Finding beauty in the dissonance.


There was a time that the pieces fit, but I watched them fall away.
Mildewed and smoldering, strangled by our coveting
I've done the math enough to know the dangers of our second guessing
Doomed to crumble unless we grow, and strengthen our Communication.

Cold silence has a tendency to atrophy any sense of compassion
Between supposed lovers[brothers].
I know the pieces fit.

Ho sempre amato la parola "lovers", amanti: coloro che amano.
Nel linguaggio comune ha assunto un'accezione negativa, poiché indica solitamente rapporti extraconiugali, però, in effetti, essa racchiude un senso infinitamente più puro, almeno per me; non descrive alcun tipo di legame se non quello mosso e animato dal sentimento stesso: l'amore, l'affetto che lega due invidui, non un percorso, né una convenzione socialmente riconosciuta. 
Forse è proprio il carattere più puro, istintivo e passionale del termine, che lo ha reso preda di un utilizzo in negativo, ma sarebbe bello poterne recuperare il senso più nobile e libero. :)

E a volte, alle parole, si sostituisce il colore.

Colore

Immagine dal web ©diritti riservati all'autore.
Balsamo d'anima
si spande sulla carta come fiume,
o polverosa essenza.
Tinge gli argini di ombre
ed il ventre di luce.
Sinuoso, come serpente,
procede a spirali su filigrane e ricami.
Penetra la vista,
sazia l'olfatto,
distilla gocce sulle dita e dorsi di mano,
ne sottolinea le impronte, i profili, le forme.
È parola piena d'un linguaggio altro.

Alexis[A.H.V.]
17.02.2011

Auguri. =)


Un mio vecchio lavoro grafico rispolverato in occasione di una giornata speciale. 
Che è anche giornata internazionale del gatto! :P
Quindi: doppi auguri.


Forse ci siamo, ma è tutto ancora da vedere.

Se dovessi approcciarmi in maniera critica al momento che sto vivendo, troverei sicuramente, in mezzo al caos generale, diverse cose su cui riflettere.
Il problema sta, poi, nel mantenere il punto fisso e distrarsi il meno possibile.
Le emozioni giocano, saltano, travolgono, spariscono, mutano, si ripresentano; e per una come me, che vive quasi esclusivamente di queste, gestire il tutto non è affatto semplice.
Se da un lato, infatti, esistono molteplici aspetti positivi e punti di crescita, dall'altro sensazioni come paura, ansia ed incertezza minano la stabilità che si fatica già a costruire; sta a me, insomma, decidere come spendere il tempo e le occasioni che mi vengono concesse. Ma cosa sto facendo, in realtà?
Me lo dico io, cosa sto facendo: mi sto lasciando prendere dal timore; un timore che mi porta al torpore, al continuo nervosismo, alla chiusura e alla totale non-azione. Ma come fare a gestire tutte queste cose insieme, senza lasciarsi sommergere? Come fare ad interiorizzare e digerire qualcosa che, di fatto, non è compiuta e quindi impossibile da imbrigliare? Il problema è proprio questo: la cosa non compiuta. Eureka!
The Real Pandora
©Alexis, digital art, 2011
È lei: l'attesa; sempre lei il mio problema, sempre lei il mio boia.
Io sono brava soltanto a prendere atto di cose compiute ed interiorizzarle, ma le questioni in divenire mi uccidono. Divento instabile e muto atteggimento, parere, idea, stato d'animo da un momento all'altro.
Forse, ciò che devo imparare da tutto questo è una fertile pazienza, un valutare gli eventi per gradi trovando la soluzione ad ogni gradino, piuttosto che pretendere un immediato responso per sapere come agire.
Ma vedremo come andrà, non posso esprimermi altrimenti per adesso. :)

mercoledì 16 febbraio 2011

Un'oasi di pace notturna...

... per un giorno travolto da un'emotività instabile.
Ci voleva.
È notte, e già i pensieri s'acquietano.
Si placano dal tumulto affollato del giorno, divenendo però più penetranti e taglienti; segno che la resa della sera non è servita ad arrestarne la corsa.
Difficile trovarvi un ordine, razionalizzarli in nome di una prossima soluzione. V'è solo il sapore amaro dell'incertezza, unica via percorribile.
Talvolta, sembra quasi che il sole dell'anima splenda comunque, al di là d'ogni intemperia, altre persevera nel limbo delle piogge, nascondendo il viso.
Dove è che dovrei andare, adesso?

Immagine dal web ©Tutti i diritti riservati all'autore

martedì 15 febbraio 2011

Subsonica - Preso Blu


paura della morte, paura della vita
paura che la vita sfuggendo tra le dita,
paura che diversa sarebbe anche possibile,
paura del diverso paura del possibile.

lunedì 14 febbraio 2011

Lo scoprire nella cima il fondo e nel fondo la vetta.

Una foresta di parole uguali, di sentimenti svenduti, in saldo al mercato delle idee.
Se il nucelo è magma inavvicinabile, non staremmo forse nuotando nelle acque fredde della crosta in superficie?
Certo, si incontrano geyser e vulcani, si è consapevoli del moto sottocutaneo su cui muovono i continenti, ma la vita, spesso, si svolge coscientemente ignara degli abissi e dell'oltre. Ci si illude di aver toccato con mano le profondità, e le dita rimangono intrise di sabbia e terra, mai ustionate dalle eruzioni o dal solo calore emanato.
Si osservano gli spettacoli di vita dionisiaca come un sogno panico di cui rallegrarsi o da ammirare, ma li si percepisce come indefinitamente lontani, quasi come prodotti di follia o di pura e rara estasi; una stravaganza appartenente al rango dello straordinario.
Ed è la forma, spesso, il vero discrimine fra la sostanza e l'idea che di essa si ha e che si porta avanti; la forma che incatena e schiavizza la libertà del vivere pieno.
Per questo Pan, per questo Dioniso, per questo il Superuomo: forme mitiche di liberazione dell'essere.

W.A. Bouguereau, Ninfe e Satiro, 1873
Forse, questo pensiero meriterebbe di essere approfondito, ma al momento mi va di lasciarlo così, come seme da coltivare, più che frutto maturo da cogliere.
Alexis [A.H.V.]
14.02.2011

Giorni in cui sento la Primavera in corpo.

Recuperare l'istinto del magico, la fascinazione per l'arcano.
Quella sottile conoscenza del mondo che convive con la scienza, la medicina, il culto, senza denudarlo con violenza, senza stuprarne gli antri misteriosi ed occulti; lasciandosi ammaliare con languore e curiosità dalla sua bellezza e amandolo profondamente.
Il seme del divino è in noi, come in ciò che ci circonda; non esiste un al di fuori, un estraneo, un esterno.
Prima tutto era uno e poi gli uomini lo hanno diviso, una torre di Babele non più ad opera di un dio capriccioso, ma voluta della stessa umanità consacrata al contrasto, alla diatriba, allo scontro, piuttosto che all'armonia, alla serena consapevolezza della diversità. Che sia stata una via per tornare sul sentiero della comprensione? È probabile e pure inconsciamente possibile. :)
Non mi arrogo il diritto di conoscere ciò che non posso sapere, ma è in giorni come questi che qualcosa in me si risveglia. Giorni in cui il sole batte sulla fronte e sulla città e lo sento sulla pelle come linfa vitale, giorni in cui la primavera comincia a farsi strada sotto i terreni innevati, umidi e ancora freddi. Giorni in cui accadono piccole e semplici cose che riscaldano il cuore. Giorni in cui salta nuovamente fuori una passione sentita e sincera [vedi immagine] per vie inaspettate.

Jia Lu, Egyptian Goddess
Dal rispettivo commento, della stessa artista, che ha scatenato questo post:
«We are gods and goddesses, and sometimes, like the people of Egypt, it seems we can even control our own fates.»

giovedì 10 febbraio 2011

DiscoveryAlexis

Si scoprono artisti e si scoprono musicisti! 

Opere di ©Jonathan Chorn;
Musica: Habib Koité - Din Din Wo

mercoledì 9 febbraio 2011

"Soffro" di un alto grado di Empatia.

Cosa si intende per empatia?
Se l'alessitimia implica l'incapacità o l'impossibilità di percepire le proprie e le altrui emozioni, l'empatia è al contrario quell'abilità che consente alle persone di entrare in sintonia con i propri e gli altrui stati d'animo. Non a caso tale abilità si basa sull'autoconsapevolezza: quanto più si è aperti verso le proprie emozioni, tanto più abili si è nel leggere i sentimenti altrui. Questa capacità consente di capire come si sente un'altra persona ed entra in gioco in moltissime situazioni, da quelle tipiche della vita professionale a quelle della vita privata.
La capacità empatica permette di leggere e capire non solo le emozioni che le persone esprimono a parole, ma anche quelle che, più o meno consapevolmente sono espresse con il tono di voce, i gesti, l'espressione del volto e altri simili canali non verbali. [da benessere.it ]

©Helena Wierzbicki, Empathy -> [ link ]

Qualcuno mi curi.
È un dono grandissimo quello di riuscire a comprendere gli altri, ma è anche altrettanto frustrante vedere tradita l'aspettativa di un "effetto boomerang".
Anche se, paradossalmente, non mi riferisco a fatti di questi ultimi giorni che mi hanno interessata da vicino [non si trattava di mancanza di empatia infatti, poiché sono stata compresa benissimo, quanto, invece, di diversità d'approccio], ma ad una sorta di leit motiv che torna puntuale in determinate circostanze. Ma come frenare il mio naturale impulso alla comprensione, almeno un attimo prima che esso abbia la possibilità di scoprirmi un fianco?
Dovrei fare come gli psicologi o gli psicoanalisti, ovvero indire delle sedute apposite per poi cercare di mantenere i confini e le distanze, evitando di pagare delle sicure conseguenze emotive?
In poche parole, dovrei cominciare ad interessarmi alle persone senza interessarmene allo stesso tempo o, comunque, senza creare un'aspettativa di ritorno, quindi: non creare legami, solo libere associazioni.
Ma viremu cchi nesci.
[parentesi vernacolare obbligatoria.]


Tan Dun - For The World [Hero OST]

... e che ci posso fare, io, se amo questo mondo?

«Sotto un unico cielo.»
[cit.]
 -> Riferimenti obbligatori [ link ] <-

lunedì 7 febbraio 2011

Raccolta indifferenziata d'emozioni

Liti con amiche rubano [o diversamente impiegano] un mese e mezzo di vita e perdono, poi, sostanza di fronte a preoccupazioni ben più grandi, le quali richiedono più attenzione, anche nei confronti di me stessa.
Ho disattivato facebook, prossima la cancellazione definitiva. 
Mi sono stancata di quel regime di ipocrisie e contatti forzati. Esigo la mia libertà di mina vagante ed esigo, da me medesima, di non stare a perdere tempo su una spersonalizzante piattaforma o forma piatta [per possibilità d'espressione e circolo di pensiero che abbia sostanza e non solo apparenza, s'intende].
Questo contribuirà a riprendere equilibrio fra i miei interessi, quelli veri e sostanziali, di quelli che curano l'anima, un po' spossata e alienata di questi tempi.
Per fortuna, delle congiunture positive stanno agendo da 'controbilanceri', e se devo appellarmi a sfere altre dell'umano/divino, qualcuno pare volermi aiutare. Dall'alto o dal basso [e non parlo der demonio!] ha poca importanza: egli /ella/esso/a ha comunque tutta la mia gratitudine, a prescindere dalla sua ignota natura.
E che posso dire? Speriamo bene e di bene in meglio
Sono le sole parole che riesca a pronunciare al momento e le uniche che abbiano un minimo di senso, un senso che, più che logico, definirei emotivo. No pronostici, no sentenze, no forzature. Vita, fino in fondo e sempre.

Memento audere semper.
["Ricordati di osare sempre", cit. del buon D'Annunzio]
Ed oserò anche questa volta, facendo attenzione, però, a non tendere troppo la corda dell'arco o il legno potrebbe spezzarsi. Ma ho bisogno di forza e, queste parole, in qualche modo me la danno.

L'ombra fitta dell'ignoto

W. Kandinskij, Einige Kreise, 1926.
Un pensiero
si muove a passo incerto,
sicuro del dubbio
che ne veste le forme
e ne disegna il cammino.
Vuoto indefinito che non è mancanza,
ma sostanziale pienezza:
sono cumuli di materia sparsa
che nuotano nella fitta ombra dell'ignoto.
Ombra che non è però censura,
ma temporanea incoscienza.
Ed è la domanda la lanterna
che illumina il sentiero.

Alexis[A.H.V.]
07.02.2011

domenica 6 febbraio 2011

Through the Mirror...

Immagine da Jialu.com - © Tutti i diritti riservati all'autrice.







 Senza nulla 
di particolare 
da dire.

sabato 5 febbraio 2011

[ Istantanea ]

Una verità che si occulta agli altri, è, spesso, un inganno consapevole verso se stessi.

[Dal blog di Cecilia]

[ link al post  ]

Per questo elogio il saggio e mi guardo dall'erudito.
Il saggio è colui che conosce ed esperisce, anzi conosce esperendo. Ed il segreto, forse, è proprio questo: l'esperienza. Essa è la chiave di tutto.
Nel mondo dell'Arte, il senso del magico insito nella vita e nella mente di ogni artista, trasforma la realtà, ne svela le epifanie, la trascende, ma ne scorge, come dicevo sotto, i legami, le interrelazioni.
Un artista, forse, non può essere o divenire un saggio, poiché al contrario dell'intellettuale/erudito, è troppo immerso nell'universo dell'esperienza e della sua esaltazione, per fermarsi a farne tesoro per se stesso e, soprattutto, per gli altri. 
Il saggio è, invece, colui che vive la via di mezzo fra la speculazione e l'esperienza e, di entrambe, ne trae il massimo per se stesso e per l'altro.
Pablo Picasso

E AGGIUNGO:

Per questo, l'artista, "non conosce molte cose", sebbene non sia affatto uno sprovveduto. Anzi, mi correggo: conosce le cose a modo suo.
L'artista conosce ciò che ritiene necassario conoscere e lo utilizza nel modo più consono al proprio sentire. Non è un disinteressato, ma è naturalmente un selettivo e la troppa conoscenza, la troppa erudizione, probabilmente, renderebbe sterile o eccessivamente vincolato il seme dell'ispirazione.

Però mi accorgo di come, anche questa visione, risulti parziale.
Mi riferisco in particolar modo, all'artista/saggio.
La saggezza fornirebbe all'artista un'altra chiave di lettura per il mondo, meno scossa dal turbinio dell'emozione e più intrisa del distacco consapevole del saggio o, forse, ancora più accresciuta e profonda di senso, proprio a causa della stessa consapevolezza.
Io sono naturalmente legata all'Arte dell'emozione, all'espressionismo, al moto irriverente, nevrotico, anogosciato, passionale e voluttuoso dello spirito, e per questo, forse, mi viene difficile immaginare un'Arte che sia pura e al contempo filtrata dalla saggezza... ma chissà chi lo sa! :)
Nietzsche era un saggio più che un filosofo, a mio parere, eppure il suo temperamento e la sua psiche non riuscirei a non definirli 'aristici'. Riottosità e profonda consapevolezza, scissione tra il voler essere e l'essere effettivo, il Superuomo e [e nel] Così parlò Zarathustra.

venerdì 4 febbraio 2011

Sulla via di Damasco

Adoro DeviantArt e i Blog perché, in linea di massima, non rompono le palle a nessuno.
[e perdonate la franchezza!]
I sistemi di commento non sono assillanti, non ti vengono posti davanti ad ogni piè sospinto e sospiro tirato, ma dipende da te e solo da te andare a controllare, se ti va (!), le novità che ci sono in giro.
E, guarda un po', non devi nemmeno andare a rovistare 7.000 menù per trovare un'opzione che disattivi la tortura!

Insofferenza al galoppo!!
ù_ù

"Armonia degli Opposti"



Volente o nolente, prima o poi a tutti tocca affrontare le proprie paure, piccole o grandi che siano.
Le parole di quest'uomo infondono grande serenità e consapevolezza, ma consapevolezza, anche e soprattutto, della propria debolezza. 
Ho apprezzato tantissimo l'ammissione del dubbio riguardo la possibilità di affrontare con il sorriso la situazione in cui si è trovato, se essa si fosse presentata in età giovanile; l'ho trovato un sincero gesto di profonda umiltà e modestia.
Avere paura è umano, avere paura della morte[propria e degli altri] è assolutamente umano. 
Ed è bizzarro come la nostra unica certezza, a parte quella dell'essere nati, corrisponda anche al nostro più grande timore. Ma prima ancora della morte, v'è la paura di soffrire, di provare dolore, diretto o riflesso che sia. 
E allora come affrontarli, questi timori? Come superare la soglia comune ed accogliergli come parte dell'esistenza? Sperimentandoli fino all'ultimo per poi tirarne le somme dopo o concependoli come dati di fatto, eventi? Come riuscire a maturare ed applicare questa consapevolezza? 
Con l'esperienza, credo, soltanto attraverso l'esperienza.

giovedì 3 febbraio 2011

L'Arte e la sua profonda umanità

Van Gogh, Terrazza del café la sera
L'Arte possiede la miracolosa dote di placare il mio animo.
Passerei giorni a sfogliare pagine di cataloghi illustrati, osservare riproduzioni fotografiche di tele, sculture e architetture. Cercare di carpirne i segreti, evitando, però, di finire con lo storicizzare il mio interesse e tentando di mantenerlo puro e, in un certo modo, puerile.
Non avete idea, o forse sì :), di quante cose si possano scroprire solamente  o s s e r v a n d o. Senza necessariamente avere sotto mano particolari strumenti oltre il proprio intuito ed il proprio cuore.
Si scorpono sfumature cariche di sensualità, di calore, tratti decisi e irriverenti, linee spezzate o campiture colme e vellutate  per la nevrosi ed il languore. Si può intravedere un mondo che risiede nell'animo di chi quei segni ha prodotto, e si entra in connessione con questo.
E così che, probabilmente, l'Arte agisce sulle corde del nostro più profondo sentire, stimolando queste impercettibili note comuni a tutti. 
L'Arte e la sua profonda umanità elevata a dote divina. 
E non è forse un segno, questo, della grandezza che ci vive dentro?

mercoledì 2 febbraio 2011

Qualcosa di sensato

«Lo straniero ignora chi sei. Dai fatti saprà la tua nascita.»
[cit. M.Gadji, "Kelefa, la prova del pozzo"]


A breve qualcosa in più su questo libro!