lunedì 31 ottobre 2011

Buon Halloween!


Per chi lo festeggerà! :)
Io mi sono solo divertita a disegnare una zucca! *_*

domenica 30 ottobre 2011

Chtullo Catullo!

Il nome di questo bel calamarone deriva da ispirazioni Lovecraftiane miste alla conseguente ironia, protratta per mesi(!), di cui il dio in questione è stato vittima!
È stato divertentissimo dargli vita, miscelare i colori e creare effetti di luce e sfumature, anche se devo confessare che l'input iniziale mi è stato dato da un disegno che ho visto su DeviantArt e dalle milioni di illustrazioni su Chtulu che ho incontrato nelle mie peregrinazioni sul suddetto sito. :) 

A.H.V., Chtullo Catullo, digital art, 2011
È stato un ottimo allenamento, però! ù_ù

venerdì 28 ottobre 2011

Noir/Poe Ispirations

A.H.V., The Oval Portrait, digital art, 2011
A.H.V., Laughing Skull: Berenice, digital art, 2011

sabato 22 ottobre 2011

The Owl

A.H.V., The Owl, digital art, 2011
Troppo felice per il risultato ottenuto dopo tre giorni di tentativi!
Non riuscivo a trovare la soluzione 'illustrativa' giusta e credo di aver trovato una buona via di fuga!

mercoledì 19 ottobre 2011

The Witch - Work In Progress

«Warlock, clearly.»
[un mio amico :D]

A.H.V.,The Witch, pittura digitale, 2011

sabato 15 ottobre 2011

Prototipo 80125 (a & b[remastered]).

Dovrò lavorarci ancora e meglio e sperimentarne un versione in digitale!
Devo dire che, però, le forme del viso mi soddisfano, sebbene siano dure e 'spigolose' in certi tratti; c'è una dignità in questo volto che rispecchia proprio quella che volevo infondergli!
A.H.V., Prototype 80125a, penna e pastelli su carta, 2011
Seconda versione con più colore, sempre a matita.

A.H.V., Prototype 80125b[remastered], penna e pastelli su carta, 2011
Ho aggiustato i contrasti del secondo disegno con Photoshop... e adesso il disegno respira di una freschezza nuova! *_*

venerdì 14 ottobre 2011

Fumogena

A.H.V., Fumogena, black ink pen and pencil on paper, 2011

venerdì 7 ottobre 2011

Poggioreale, un ricordo.

Questo è un luogo che spesso mi ritorna alla mente e che ricordo con un certo fascino.
Sono passati diversi anni da quando l'ho visitato, ero in prima media se non erro, o seconda al massimo, ed è stato una delle tappe di una visita gemellaggio con una scuola di Sciacca, di cui ricordo il Castello Luna, e in cui erano previste anche delle soste a Selinunte, altro luogo che diventa magico nella memoria.

Poggioreale, immagine da ©Flickr - Tutti i diritti riservati all'autore
Ciò che ricordo di questo luogo è il silenzio nel quale è immerso, un silenzio in cui, paradossalmente, continua a vivere.

Dal web - ©Tutti i diritti riservati all'autore.
Gli affreschi ancora in parte visibili sulle pareti ed i tetti delle case mi hanno lasciato la sensazioni di un respiro interrotto, un percorso spezzato; una città morta, fantasma però capace di attrarre a sé, alla propria non vita, con seduzione vampiresca.

Dal web - ©diritti riservati all'autore.
E devo dire che anche la parte nuova consegna all'immaginario una buona dose di fascinazione, più che altro perché ricordo di essermi sentita proiettata in una dimensione quasi futuristica, marziana, di fatti le emozioni provate sono state affini ma differenti rispetto a quelle richiamate dai ruderi.
Mi sento di capire, adesso, anche cosa ha potuto spingere Jensen a scrivere la sua Gradiva e quali siano le sensazioni che una città come Pompei poteva scatenare nell'animo e nella psiche dei visionari, nulla di strano, infatti, che anche alcuni scorci di Pompei mi hanno suscitato emozioni e fantasie simili a quelle vissute a Poggioreale.

[A.H.V.]Alexis
07.10.2011

Rebirth - L'inizio di una storia (forse).

Senso di lettura: da destra verso sinistra (I tav.), sinistra verso destra (II tav.).

A.H.V, Rebirth, tav. I, penna su carta, 2011
A.H.V., Rebirth, tav. II, penna su carta, 2011
Mi è venuto naturale immettere il senso di lettura dei manga nella prima tavola, perché il disegno 'si è fatto da solo' e solo dopo ho cominciato a scriverci accanto e intorno.
È nato da vecchie idee unite alla lettura di Palomar, di Italo Calvino.

mercoledì 5 ottobre 2011

... e WTF?!

Vado su Google per cercare notizie sulla storia di Cyrax. 
Primo risultato = link pagina relativa su wikipedia; clicco e mi ritrovo questo:


Ora, che spesso alcune informazioni possano risultare scorrette, limitate, passibili di qualsiasi forma d'errore o imprecisione o sommarietà, era comunque previsto e prevedibile, soprattutto per una piattaforma che non si pone come fonte di sapere oggettivo bensì genericamente informativo, nel senso anche di mediato da una mano scrivente che non sempre e non per forza reca sul palmo lo stemma dello studioso o dell'intenditore 'ufficiale', però trovavo fosse un buon punto di riferimento iniziale per molte ricerche, anche piuttosto semplice a livello di fruizione proprio per questo suo carattere parzialmente informale.
Non credo, però, che si possa parlare di ingiurie o diffamazioni all'interno del circuito di Wikipedia né suppongo si potesse realmente rasentare questo pericolo, più che altro penso che questa iniziativa parta come reazione a ciò che ha interessato Nonciclopedia, ovvero alle proteste di Vasco Rossi che pare si sia sentito preso in giro e 'offeso' dagli autori di quest'ultima; lo vedo più come uno 'spalleggiare' questo e, stavolta sì, un protestare e manifestare una propria posizione (politica, se vogliamo) rispetto a un decreto che, se non intacca direttamente, potrebbe farlo.

FTW!

Cyrax - ©Mortal Kombat
Yeah!
Anche questa andò!!
Il programma era particolarmente interessante e mi ha appassionata parecchio, il che contribuisce a confondermi ancora di più le idee sul da farsi. :/
Ma viremu...

.. e Cyrax glielo metto perché ci sta!

martedì 4 ottobre 2011

Novità 'in vetrina'! :D

Se tutto è andato a buon fine, da oggi è disponibile sul sito il.miolibro.kataweb.it 'Sogni di Mezzanotte', un libro che ho creato per desiderio di raccogliere insieme alcuni miei scritti particolarmente significativi o, comunque, importanti per il mio percorso personale!


Fondamentalmente, quello di venderlo è il mio ultimo interesse, nonostante lo stia pubblicizzando!
In realtà, questa pubblicità corrisponde più ad un entusiasmo figlio di tanti piccoli traguardi e novità raggiunte in questi ultimi giorni, mentalmente ho come un magma che ha messo in subbuglio un po' di idee, di convinzioni e di 'certezze' che non mi sono mai realmente appartenute... adesso devo solo avere il coraggio di affrontarle, decidere quando farlo e, soprattutto, assecondare il corso degli eventi.

lunedì 3 ottobre 2011

AA.VV., Cent'anni di racconti dal Giappone.

Si torna ad una vecchia configurazione coloristica, però a me piacciono tanto queste 'atmosfere brune'! :P
Ultimamente ho vissuto di diverse cose; università e materie da preparare sono la costante, ma ho anche avuto l'opportunità di trascorrere dei piacevoli momenti di relax (:P), di finire un libro iniziato diversi mesi fa e di cominciarne un altro che ho dovuto brutalmente stoppare causa esami-in-vista.
Il libro di cui parlo è Cent'anni di racconti dal Giappone, una raccolta di brani scritti dai più disparati autori nipponici  post seconda guerra mondiale.
Come dicevo qualche settimana fa a Titti nel suo blog, ho avuto subito modo di riscontrare certi 'luoghi comuni' della letteratura giapponese, primo fra tutti il realismo delle storie narrate. La concreata brutalità del reale viene narrata senza lasciare scampo; spesso si ritrovano come protagoniste del racconto, storie che affogano nel tragico, che non mirano a dare un lieto fine né una particolare speranza, ma che pure anelano alla vita, alla quiete compressa in brevi e fugaci attimi, scenari, emozioni che, anche se plastificate, vogliono imitare la propria forma originaria. Oltretutto, a parte l'opera di Abe Kōbō, nessun altro autore richiama atmosfere favolistiche: sta tutto nella realtà, nel quotidiano e nella frustrazione che porta in grembo.

Proprio l'autore appena citato mi ha colpita particolarmente, forse a causa del fatto che il suo narrare diviene appariscente se immerso fra trame dal sapore totalmente diverso, ma paradossalmente si arriva ad un punto di non ritorno molto simile a quello raggiunto dagli altri brani: c'è sempre una nota di amarezza finale, un senso di straniamento rispetto al contesto, una sensazione di 'inappetenza e disattesa' delle aspettative che i protagonisti solitari rappresentano e covano.

Ad un primo impatto, forse anche a causa della forma-raccolta che non mi attira mai più di tanto, questo testo sembrava avermi lasciata un po' perplessa, ma adesso, scrivendone, sembro cominciare a comprenderlo di più nella sua intensità. Certe cose bisogna masticarle un po' prima di digerirle, in fondo! :)