Non c'è niente che io conosca talmente in profondità, da poterne disquisire a mio piacimento.
Avverto come vuote certe speculazioni teoriche rifatte su misura di nozioni e norme generali e generiche, al contempo, però, riconosco che ciò che l'umana ragione ha prodotto si riflette inesorabilmente in esse.
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Perché doversi avvalere di coordinate cognitive e non fidarsi di un afflato di intuito?
Spesso vivo i passaggi eccessivamente colti come delle forzature, delle storpiature rispetto alla natura primigenia delle idee e dei pensieri, delle ispirazioni; spesso mi sento in gabbia di fronte a quei dialoghi pieni di mirabile conoscenza, ma aridi di contenuti. Spesso preferisco il silenzio o l'osservazione ingenua di un bimbo, il racconto vivo di un saggio, un anziano o un ragazzo ad una trafila di logici se e ma, una consequenzialità utile da conoscere e per comprendere, ma che mai deve divenire totalizzante.
Credo anche di schierarmi troppo a favore delle potenzialità intrinseche dell'individuo, che prima aborrivo, ma questo è, forse, un semplice richiamo alla naturalezza, alla gioia ingenua dell'intuizione.
Una bambina che scalpita di fronte alle barriere postele dagli adulti.
A.H.V. - Alexis
30.03.2011
A.H.V. - Alexis
30.03.2011
3 commenti:
Bellissimo pezzo.
Grazie Ablo *_*
Eh già a volte la vera bellezza sta nella semplicità ;)
xoxo
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