mercoledì 16 marzo 2011

Tentativi e ricognizione

#1
Devo imparare a controllare la mia emotività, per evitare di fare di una goccia una tempesta.
Non abolirla, bensì semplicemente cercare di non farle prendere il sopravvento su soluzioni più logiche e verosimili.
Questo mi capita perché, molto spesso, provo paura, paura che accadano cose fuori dal mio 'controllo' o dalle mie aspettative, alle quali non posso materialmente contrastare; cose che possano ferirmi, insomma.
Agisco sulla difensiva-offensiva prima per via di pensiero, poi, se necessario, per via di azioni; in qualche caso ciò mi aiuta a prevenire e parare colpi, in altri a creare inutili malesseri e "paranoie" nel vero senso del termine.
Il bello è che tutto questo lo conosco abbastanza già da diverso tempo, ma tentare di porvi rimedio è tutta un'altra cosa. Cosa fare? Come agire? Razionalizzare e ridurre a 0, o comunque mantenere basso, il tasso di allarme solitamente posto al 70%.

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#2
Sento di essere stata arricchita dalla materia appena studiata e affrontata per l'Università [Teoria della Letteratura], una di quelle poche che resta e diviene conoscenza per il futuro, entrando a far parte del bagaglio personale.
Ciò probabilmente dipende dalla mia sfera d'interesse più proiettata verso determinati tipi di conoscenza che prevedono speculazione e chiarimento, deduzione o induzione di processi cognitivi apparentemente ovvi che vengono, in seguito, approfonditi e fatti propri.
Tutto sommato non potevo aspettarmi di meglio; speriamo di riuscire a concludere qualcosa per Aprile e di trovare la marcia giusta per lo sprint che mi aspetta. :)

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#3
Osservarsi è fondamentale per comprendersi. Pretendere da se stessi, non da terzi, la soluzione alle proprie psicosi. Siamo gli unici a conoscere tutto di noi stessi senza sospettarlo neppure.

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