venerdì 10 giugno 2011

Domanda!

Può la mia tensione al fantastico essere 'figlia' di una mia necessità artistica e non causa della stessa?

A.Beardsley, Dragon

Sto cominciando a credere di sì, e la cosa non perde affatto di fascino! :)
Come se, tra le tante possibili, questa scelta mi si proponesse come la più affine alla mia sensibilità artistica, quella che meglio riesce ad esprimerla e non necessariamente come una causa, forza motrice dell'atto del creare stesso; in questo ultimo caso sarebbe come se il mio scrivere o disegnare dipendessero solo e soltanto da una particolare scintilla che le metta in moto e senza la quale non produrrebbero più nulla, ma considerando la fascinazione del fantastico come un canale espressivo, rendo la mia 'arte' libera da particolari connotazioni: un dato di fatto, un qualcosa che esiste e si manifesta nelle modalità che ritiene più consone.
Creo, insomma, perché mi viene spontaneo. Generalmente non esistono cause o scopi precisi, esiste la volontà ed il piacere provocato dall'atto in sé; credo, anzi, che cause e scopi esistano nel momento in cui ci si trova in una particolare condizione emotiva che sfrutta il mezzo artistico per esorcizzarsi in qualche modo, ma che, in generale, l'atto creativo è un atto non necessariamente condizionato. 
La grandezza dell'Arte sta, almeno per me, proprio nell'inglobare e nel contemplare, anche all'interno dello stesso individuo, entrambe le componenti: quella più marcatamente emotiva e motivata e quella più 'pura' nel senso di scevra da motivazioni e cause.
Alexis[A.H.V.]
©Immagine dal web

Nessun commento: