martedì 3 agosto 2010

Yukio Mishima

«La vita umana è strutturata in modo tale che soltanto guardando in faccia la morte possiamo comprendere la nostra autentica forza e il grado del nostro attaccamento alla vita. Nello stesso modo in cui per saggiare la durezza di un diamante è necessario sfregarlo contro un rubino o uno zaffiro sintetico, per provare la resistenza della vita è inevitabile scontrarsi con la durezza della morte. Una vita a cui basti trovarsi faccia a faccia con la morte per esserne sfregiata e spezzata, forse non è altro che un fragile vetro. Ma noi viviamo in un' epoca di esistenze assolutamente fiacche ed ambigue.»

Yukio Mishima
Lezioni Spirituali per giovani Samurai

Immagine dal web ©

L'etica di Mishima è parecchio forte e legata agli antichi valori del Giappone feudale, quel Giappone tramontato in età contemporanea per piegarsi alle esigenze del nuovo assetto politico, economico e culturale del mondo. Un Giappone fiacco in cui egli non riconosce più la sua antica patria, il suo antico valore, in cui tutto sembra ovattarsi pigramente entro uno stato di immanente ed apatica mollezza. Mollezza delle coscienze, mollezza delle virtù più profonde e nobili. 
Al contempo, però, Mishima sa essere un narratore di estrema delicatezza. La sensibilità che lo caratterizza si configura nei paesaggi che egli crea e descrive, nelle figure di cui narra, quasi mai violentemente presenti all'interno del racconto, come da prassi occidentale, ma quasi sognate, tratteggiate, figure velate come essenze profumate che si muovono alla continua ricerca di se stesse e delle anime loro affini. I protagonisti di Mishima corrispondono all'io più profondo dell'autore stesso, al suo più celato sentire.
Mishima è uno scrittore, un uomo, tanto complesso quanto affascinante. E questo testo, «Lezioni spirituali per giovani Samurai», va letto insieme a tutti gli altri per comprendere la reale grandezza di questo autore d'Oriente.

Alexis
23.07-03.08. 2010

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