giovedì 27 gennaio 2011

La celata armonia

Che giornata strana e stranamente produttiva.
Fuori piove e, come spesso accade, questo clima concilia in me la voglia di fare. Sarà anche che gli argomenti che sto studiando, in maniera totalmente inaspettata, stanno suscitando la mia curiosità.
Avevo sempre considerato la psicologia come un modo "scientifico" [ed implicitamente superfluo] di definire stati di realtà psichico-emotiva intuibili anche "ad occhio nudo". 
Ed effettivamente, non posso distaccarmi totalmente da questa visione, poiché tendo sempre a sostenere che i comportamenti umani, in quanto esperibili da tutti, possono essere anche compresi ed analizzati da molti, ovvero da coloro i quali siano naturalmente portati alla comprensione, empatia e analisi  più o meno oggettiva di ciò che viene loro presentato di volta in volta da amici o conoscenti o familiari a caso. 
Leggendo alcune analisi di Freud, però, mi sono resa conto di quanto sia estremamente affascinante lo studio e la decodificazione approfondita di questi comportamenti e stati dell'essere, perché di decodificazione si tratta, in fondo. Decodificazione di processi innati ed inconsciamente noti all'individuo, che porta, però, ad una chiarezza espositiva che ne rende più comprensibili e leggibili gli stadi.
[Qui urge fare una correzione! Probabilmente ho minimizzato il problema, poiché, oltre a ciò che ho già esposto, la psicanalisi si avvale anche di conoscenze scientifiche che non sono alla portata di tutti, quindi la comprensione degli stati mentali anomali e le possibili cause di essi possono essere rintracciati ed individuati da tutti [o dai molti succitati!], ma ad esclusivo appannaggio dello scienziato o del filosofo della mente, restano l'approfondimento, la penetrazione più acuta di tali manifestazioni e la loro descrizione/cura.]

Accompagnata a queste analisi, vi è anche una parentesi importante sul caso dell'ispirazione artistico/poetica
Quest'ultima, infatti, pare riuscire ad attingere alle trame più inestricabili dell'inconscio, senza necessariemente essere provvista di nozioni psicanalitiche, le quali, ad analisi successive, possono però risultare sovrapponibili, ma non sostituibili, al processo in atto nel e del prodotto artistico.  Dico sovrapponibili e non sostituibili, perché il processo di creazione artistica [parlo per esperienza diretta] è quasi sempre frutto di stati di semi-incoscienza, anche nel momento in cui si è pienamente coscienti di ciò che si vuole rappresentare, e questo perché l'ispirazione si appella a suggestioni che possono sorgere durante il processo di creazione e non essere preventivate nel progetto iniziale. Presentandosi, quindi, in maniera più confusa e caotica.
Freud, in merito, si riserva anche di non indagare oltre, poiché la questione artistica pare molto più complessa di ciò che sembra [se si considera anche la particolare valenza che l'Arte ha assunto e mantiene  tuttora per la società umana], però si compiace del fatto che esista una corrispondenza ed una possibilità di fusione fra l'arte e la scienza. Cosa che, probabilmente, si desume e nasce dalla personale passione per l'archeologia: una scienza artistica che manterrà sempre come punto di riferimento.

Ciò che sto scoprendo, da tutto questo, è che si cela una straordinaria armonia fra le arti ed i metodi d'indagine cui l'uomo ha dato vita e di cui si serve, armonia spesso ottenebrata dalla smania di antitesi e di contrapposizione.
Ciò che Arte, Scienza e Culto ci forniscono, sono una gamma di linguaggi e chiavi di lettura differenti di uno stesso sistema.

Alexis [A.H.V.]
27.01.2011

Immagine dal web © Tutti i diritti riservati all'autore.

Potrebbe sembrare che quest'immagine abbia poco a che fare con il testo, però a me dà il senso dell'armonia delle cose e del mistero che queste stesse posseggono.

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