È difficile sperimentare la quiete dopo aver attraversato una tempesta.
Le emozioni hanno entità e conformazione differente, agiscono in maniera diversa sull'animo e sull'individuo, ma è come se, silenziosamente, andassero a formare un substrato resistente e solido, delle fondamenta sulle quali, con calma, verrà eretto qualcosa di ancora ignoto e sconosciuto.
Chissà dove mi condurrà questo sentiero... sono curiosa, ma, sembrerà strano, non ho nessuna fretta. :)
5 commenti:
Questo aspetto che stai analizzando è molto interessante... Si parla poco, dei momenti creativi e della loro depressione eppure questo è importantissimo per un artista... Saper gestire l'euforia creativa al fine di creare, trovare i giusti tempi per non esaurirla, perché continui ad auto alimentarsi è uno degli aspetti più importanti...
Ad ogni attività segue il momento del riposo, ma non è cosi per un artista... Per l'artista è importante la costanza, pensa ad un musicista che fa tournée e deve pensare ad un nuovo album... Il fermarsi o il rallentare costituisce un danno... =___=
Nell'arte si può essere disposti più o meno a tutto pur di vivere costantemente il fuoco sacro...
(alcol droghe ...)
Personalmente, credo nella meditazione, nel ricostruire le circostanze ideali... Lo studio diventa un luogo non accessibile al pubblico, profumi suoni e luci sono riprodotti...
hemmm ma non voglio annoiarti è anche vero che ognuno trova il suo metodo... ^____^
beh, in realtà qui mi riferisco ad un'altra sfera personale, non quella artistica! ^^
....
hihihihi ^___^
Sorry!!!
Il momento migliore per capire è proprio quell'istante che intercorre tra la fine della tempesta e l'inizio della pace,perchè lì in quel momento nulla è ancora successo,ma sai che il peggio è finito e solo cose belle si prospettano all'orizzonte.
In bocca al lupo ;)
Un abbraccio solidale
Che si faccia una passeggiata, questo lupacchiotto! :D
Grazie Eva!
Un salutone ^_^
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