lunedì 3 ottobre 2011

AA.VV., Cent'anni di racconti dal Giappone.

Si torna ad una vecchia configurazione coloristica, però a me piacciono tanto queste 'atmosfere brune'! :P
Ultimamente ho vissuto di diverse cose; università e materie da preparare sono la costante, ma ho anche avuto l'opportunità di trascorrere dei piacevoli momenti di relax (:P), di finire un libro iniziato diversi mesi fa e di cominciarne un altro che ho dovuto brutalmente stoppare causa esami-in-vista.
Il libro di cui parlo è Cent'anni di racconti dal Giappone, una raccolta di brani scritti dai più disparati autori nipponici  post seconda guerra mondiale.
Come dicevo qualche settimana fa a Titti nel suo blog, ho avuto subito modo di riscontrare certi 'luoghi comuni' della letteratura giapponese, primo fra tutti il realismo delle storie narrate. La concreata brutalità del reale viene narrata senza lasciare scampo; spesso si ritrovano come protagoniste del racconto, storie che affogano nel tragico, che non mirano a dare un lieto fine né una particolare speranza, ma che pure anelano alla vita, alla quiete compressa in brevi e fugaci attimi, scenari, emozioni che, anche se plastificate, vogliono imitare la propria forma originaria. Oltretutto, a parte l'opera di Abe Kōbō, nessun altro autore richiama atmosfere favolistiche: sta tutto nella realtà, nel quotidiano e nella frustrazione che porta in grembo.

Proprio l'autore appena citato mi ha colpita particolarmente, forse a causa del fatto che il suo narrare diviene appariscente se immerso fra trame dal sapore totalmente diverso, ma paradossalmente si arriva ad un punto di non ritorno molto simile a quello raggiunto dagli altri brani: c'è sempre una nota di amarezza finale, un senso di straniamento rispetto al contesto, una sensazione di 'inappetenza e disattesa' delle aspettative che i protagonisti solitari rappresentano e covano.

Ad un primo impatto, forse anche a causa della forma-raccolta che non mi attira mai più di tanto, questo testo sembrava avermi lasciata un po' perplessa, ma adesso, scrivendone, sembro cominciare a comprenderlo di più nella sua intensità. Certe cose bisogna masticarle un po' prima di digerirle, in fondo! :)

3 commenti:

Alexis ha detto...

Grazie carissimo!! A presto! :D

Titti ha detto...

Grazie per avermi citato qui,
Comunque sono cntenta che ti sia piaciuta la letteratura giapponese...

Alexis ha detto...

Sì beh, conoscevo già altri autori, ma questo libro ha aperto ulteriormente le prospettive!