martedì 23 agosto 2011

Da «Il padiglione d'oro»

«[...]se è vero che la bellezza può concedersi a chiunque, essa tuttavia non appartiene a nessuno. Già, come posso dirti? La bellezza è come un dente guasto. Sfrega contro la lingua, sta dentro la bocca, duole e combatte per la propria esistenza. Alla fine, il dolore è tale che si va dal dentista a farselo estrarre. Allora, guardando nella propria mano quel piccolo dente marcio e insanguinato, viene da pensare: "E questo? Era tutto qui? Ciò che mi dava dolore, che con la sua esistenza mi faceva penare senza sosta e che aveva in me radici tanto tenaci, adesso non è dunque che materia inanimata! Ma è veramente lo stesso di prima?[...]ciò che è stato estratto fuori di me ed ora sta sulla mia mano è tutt'altra cosa. Senza dubbio non è più lo stesso."
"Capisci?" - proseguì Kashiwagi - "Così è la bellezza."»

da Y.Mishima, Il padiglione d'oro


Come promesso ho ripreso a leggere questo testo da dove lo avevo lasciato un mesetto fa circa, e ne ho trovato un succo, anzi, una polpa parecchio densa e ricca.
Questo passaggio lo trovo uno snodo focale per comprendere ciò che è avvenuto prima e ciò che, probabilmente, si svilupperà successivamente, ma la lettura confermerà o smentirà da sé quanto supposto! :))

Opera di Jiang Guo Fang

lunedì 22 agosto 2011

In attesa!

Questo sì che merita di essere visto! *_*


Altro che quella cagata (e quanno ce vo', ce vo'!) di film con attori che non assomigliavano minimamente ai personaggi del gioco e dalla storia totalmente stravolta! :°D
Tanto per capirci: combattimenti scarsissimi (alcuni personaggi non combattono neppure), scelta dei personaggi da presentare pessima (perché non una Xiaoyu o Paul o più spazio ad un più serio Law... piuttosto che un Raven dispensatore di perle di saggezza od un Dragunov che appare giusto come riempitivo?), personaggi abbozzati, quasi senza storia... insomma, una delusione totale delle già effimere aspettative nutrite! Una catastrofe :°D (sempre a mio parere, sia chiaro! ù_ù)!

"Fatti sotto, bello" - "Arrivo."
Eddie Gordo vs Raven

Attendo, adesso, di vedere quello in Computer Grafica!
Sembra promettere bene! :))

©Immagini dal web

domenica 21 agosto 2011

Da cosa nasce cosa

#1
Sono terribilmente affascinata dal mistico nel quale erano immerse le antiche civiltà.
Mi piace pensare agli uomini che cercavano di comprendere e di concepire il mondo, dalla sua nascita al suo  perpetuo e ancora attuale funzionamento, attraverso la creazione di miti, sorte di fiabe (non esenti da elementi assolutamente realistici e puramente terrestri), epopee divine che nutrivano l'immaginazione degli astanti e sfamavano la fantasia dei loro artefici.
Questa idea mi è venuta così, semplicemente discutendo, e dire che ci avevo pensato già molto tempo fa, quando mi capitava, effettivamente, di riflettere sull'attività di creazione artistico-letteraria.
Quando un artista crea, dando forma ad una creatura o plasmando una storia, non necessariamente questa attività nasce da una visione passata, da una reale ed effettiva reminescenza, essa può anche essere figlia di una semplice visione istantanea; figure che nascono dal nulla, quindi, dalla fusione di elementi e spunti differenti che convogliano in un unico, nuovo ed originale essere. 
Oggi può essere una creatura del Dottor Moreau, ieri poteva essere un dio.

#2
Perché si considera primitivo e selvaggio l'approccio mistico degli animisti, più vicino alla spiritualità dei primi uomini, mentre acquisisce grande valenza, quasi indiscutibile, l'idea di dio o dei? E perché non ci si ferma a pensare che il progressivo distacco dalla concezione della natura-dio fino ad arrivare a quella dio-uomo procede di pari passo con la civilizzazione e la complicazione del sistema sociale e cittadino umano? È come se l'uomo, prendendo coscienza di sé, si allontanasse sempre di più dal mondo naturale tanto da arrivare a non attribuirgli più quel carattere divino che l'aveva avvolto fino a quel momento, ed è un distacco avvenuto in maniera molto precoce, segno che l'uomo ha praticamente fiutato subito quello che tuttora rimane il mistero sulla sua reale natura, la sua indiscutibile (senza faziose accezioni al termine) diversità rispetto al mondo naturale cui comunque è legato da leggi basilari che ne regolano gli istinti, incentrando e modificando la concezione del divino a propria immagine e somiglianza.
Altra domanda che mi pongo: se il dio è un principio assoluto, alla luce del ragionamento appena esposto, come è possibile che l'uomo abbia avuto la possibilità di plasmarlo nelle più svariate maniere nel corso delle diverse epoche e attraverso le diverse civiltà? Non sarebbe più logico pensare che ogni civiltà abbia dato forma alla propria essenza essenza mistica, al proprio 'spirito', utilizzando i connotati che meglio conosceva e riusciva a comprendere, piuttosto che pensare che sia stato attuato, secondo un programma divino, un processo secondo il quale il dio, per essere meglio compreso dall'uomo, abbia preso sembianze note al popolo e alla civiltà cui si presentava? 
In un'era variegata come questa, esiste quasi una fede per ogni individuo, un'idea di dio personalizzata per ognuno; e dio non si è presentato a tutti, meno che a me, ed è questo il tempo dell'individualismo.

#3
L'uomo primitivo doveva cercare di dare un ordine all'immanente mondo naturale che lo circondava, lo spaventava, ma ne dominava la fantasia, lo affascinava, doveva decodificarlo; l'uomo civilizzato comincia a scostarsi dalla natura e ad osservare con maggiore peculiarità le attività umane, le abitudini umane, le gesta umane, comincia a comprendersi, a conoscersi, a decodificarsi e rimane stregato da se stesso, esalta virtù,  crea divinità.
La divinità è un simbolo, astrazione di una virtù resa universale ed indiscutibile, plasmata per legittimare usi e costumi, renderli eterni ed esemplari. 

Scusate la solita poca chiarezza di certi ragionamenti! ^^

Il genio della lampada.

Ecco alcuni scatti risalenti a qualche giorno fa!
Mi piacciono molto le immagini 'mentali' e visionarie che si sono venute a creare mentre scattavo e osservavo; ho immaginato, anzi, le forme della lampada mi hanno suggerito l'idea che fosse una sorta di antico genio medio orientale! :)

A.H.V., What can you see into my eyes?, 2011

A.H.V., Ancient Words, 2011

A.H.V., Il Sole, 2011

©Foto di Alexis[A.H.V.]

mercoledì 17 agosto 2011

Claude Théberge

Ve lo presento in toccata e fuga.

[to be continued...]

Generalmente, adoro le immagini che emanano calore.
Quelle immagini in cui sembra esservi un barlume sottile di vita che pervade qualsiasi cosa esso tocchi, per questo ho adorato da subito le opere di Claude Théberge.
I suoi dipinti, seppure mossi dal vento, bagnati di pioggia, sembrano essere immersi nel respiro tiepido delle emozioni; ogni tinta risalta al contatto con la particolare atmosfera creata dalle nubi, le stoffe volteggiano morbide sul vento che le accarezza ed i corpi, avvolti da cappotti e cappelli, sembrano raccontare le storie del quotidiano, così, con delicatezza; storie di amori soprattutto, o di grandi effusioni e tenerezze.

Alexis{A.H.V.]
24.08.2011