martedì 4 gennaio 2011

Il fluire del cambiamento

«A dream. It is something to do for yourself, not for others.»*
So, what am I doing for Myself?

Per far sì che un sogno si realizzi nella realtà effettiva, non bisogna necessariamente aspettare che piovano dall'alto le occasioni.
Esso può essere costruito nel corso della propria esistenza, compiendo le giuste scelte o, in caso di errore, rimediare quanto prima allo stesso.
Spesso mi chiedo cosa io stia facendo per me stessa e per il mio sogno, per il mio amore per l'Arte.
Non sto facendo niente di concreto, in realtà.
Mi limito a tenerla una passione personale mentre affogo in un contesto universitario che mi soddisfa poco, ma che devo portare a termine per volontà autoimposta ed impegno preso. La chiamerei anche responsabilità se solo riuscissi a fare tutto come dovrebbe essere fatto, piuttosto che languire in uno stato di semi-nullafacenza e quasi totale mancanza di costanza e voglia.
Eppure, ultimamente, una fiamma s'è accesa.
Ho cominciato a considerare il futuro come dipendente unicamente dalle mie capacità ed azioni, mi sono sentita stufa del condizionamento morale ed umorale che il luogo in cui studio esercita su di me così come su altri dei miei colleghi e, soprattutto, ho cominciato a vivere con insofferenza lo stato di totale immobilità cui mi costringe e mi costringo con il mio tergiversare.
Purtroppo il contesto universitario spesso non riesce minimamente a motivare lo studente, si va avanti per inerzia ed autoinduzione di volontà fallace e fittizia che al primo ostacolo decade miseramente svelandosi nella sua natura più profonda, ma dare rilievo a questo dato, comunque presente e pressante, significherebbe anche liberarsi dalla responsabilità personale.
Da qualche giorno sto cercando di rivalutare e ridisegnare il mio percorso focalizzandomi principalmente sulle mie aspirazioni e su ciò che dovrei fare per renderle realtà e ne ho riscoperto un piacere che, forse, non avevo mai provato.
Immaginarmi realizzata ed in piena autonomia di mezzi mi dona una senso di libertà che adesso appare lontano da esperire, ma che posso avvicinare sempre di più.
So che, ovviamente, le difficoltà saranno tante e soprattutto che dovrò scontrarmi con meccanismi che vanno oltre le mie possibilità di contrasto, però avere un obiettivo, se motivato da una passione forte e genuina alla base, è già uno spiraglio di successo, un vedere la luce alla fine del tunnel.
Cercherò di essere e di fare quello che per pigrizia non sono mai stata e non ho mai fatto. Voglio provare a modificarmi, eliminare le sedentarie abitudini in virtù di qualcosa di più grande e che possa maggiormente gratificarmi sul piano personale.
Sto già sperimentando alcuni cambiamenti nella quotidianità e il riscoprirsi in gesti apparentemente insignificanti, apre milioni di nuove prospettive sulle proprie potenzialità e porta con sé la voglia di continuare e spingersi sempre più in fondo. È come entrare in un moto perpetuo alimentato da correnti e fluidi sempre differenti e sentire tutto questo dentro me, infonde nuova linfa al mio essere.
Non devo assolutamente sprecare quest'occasione di rinnovamento.
Le svolte rispondono al principio dell'attimo da cogliere e questo attimo sta chiedendo a me di essere colto o, forse, sono stata io stessa a creare le condizioni ideali per la sua gestazione.

Alexis
04.01.2011

(*): cit. tratta dal manga Berserk di K.Mioura.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io sto avendo un percorso universitario difficoltoso. Ciò che molti non hanno compreso è che la mia decisione di interrompere e riprendere a settembre, con altre modalità, non significa che sto mollando ma al contrario che so sopportare l'attesa e la rinuncia per ottenere il meglio dalle cose che faccio. Per adempiere (sempre comunque con responsabilità) ad un progetto-sogno, e non a una prospettiva comoda ma mortificante.

Alexis ha detto...

Condivido questo tuo passo e questo tuo agire. Bisogna desiderare il meglio per se stessi e lottare per ottenerlo!
Ciau Cecilia!! Da quanto tempo! ^_^
Suppongo siano stati mesi abbastanza carichi di eventi questi! Come stai?

Anonimo ha detto...

C'è chi nel corso del tempo dimentica che il senso del dovere non è contrario e incompatibile con il desiderio...
... per quanto riguarda me, dopo essermi presa una boccata d'aria, da Luglio sono stata presa nel vortice dell'uni: bella e stimolante, ma tanto stimolante che ha riportato a galla i classici 'problemi irrisolti'. Cui ho deciso di dedicarmi subito, anche perché erano arrivati ad impedirmi di vivere normalmente le banalità quotidiane... l'aver deciso di stoppare mi ha poi dato occasione di ripensare ancora una volta a quale fosse l'indirizzo giusto da prendere: infatti sto considerando con molto interesse l'idea di spostarmi da Infermieristica su Assistenza Sanitaria. Storia lunga, piena di cosiddette coincidenze.
Come non dev'essere una coincidenza il non essere stata richiamata dalle persone cui ho mandato il cv: sento un certo sollievo a prendere in mano il mouse piuttosto che una peretta, e non perché questa mi faccia schifo. E' evidente che sia ora di decidermi a scrivere a tempo pieno.