sabato 8 gennaio 2011

New Look

Cambiata faccia al blog! L'aria di rinnovamento investe anche questo luogo! *_*
E, tanto per gradire, vi lascio uno dei miei recenti lavori grafici.

Alexis, Chinese Lantern, digital art, 2011
Devo ammettere che l'utilizzo della tavoletta grafica mi aggrada parecchio e mi stupisco di come, in passato, non ne avevo considerato seriamente l'acquisto. Per la verità, però, un motivo c'era ed era quello dello sciocco pregiudizio nei confronti del digitale, il non voler considerare il prodotto grafico come un pari del prodotto hand-made, poiché "semplificato" a livello tecnico e di realizzazione [nonostante io mi divertissi a creare template e accessori grafici per blogs!].
Invece scopro mondi nuovi, li sperimento e la mente espande i propri confini prendendosi gioco della propria ottusa ostinazione. 
In fondo io amo contraddirmi per poi ricredermi, perché facendolo arricchisco il sapore della nuova scoperta e mi proietto e protendo sempre verso la novità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho incontrato più spesso, con riferimento alla lettura innanzitutto e alla scrittura poi, il pregiudizio proveniente dalla 'sponda' contraria: che bolla come inadeguato e non evoluto, e peggio 'romantico' (!) chi dichiara che il libro cartaceo ha un valore ed un significato diverso dai testi collezionati su tavoletta digitale, e pertanto come prodotto potrà subire flessioni ma mai scomparire.
E' solo un esempio. Ma mi pare chiaro che il guaio non sia preferire una tecnologia o l'altra, ma difendersi preventivamente, interpretando realtà diverse (ma coesistenti) come una minaccia o una critica.
Io non credo riuscirei mai a scrivere a macchina, o peggio a mano, e non al pc. Ma so che una mail non è, nè può diventare, una lettera spedita per posta; non ne è l'evoluzione. E' proprio una cosa diversa, e negarlo ostinatamente non fa il gioco della connettività - fa solo apparire stupidi.

Alexis ha detto...

Esattamente! Sai, in fondo non avevo mai visto la questione da quest'ottica, eppure la trovo assolutamente la più sensata.
Si tratta, al solito, di riconoscere una diversificazione e varietà di mezzi per veicolare i più disparati messaggi.
Spesso lo scontro fra tecnologia e tradizione è solo una "guerra fra poveri" che limita il raggio d'azione delle potenzialità insite nei mezzi, dimenticando che, in fondo, il fine è pressochè simile: divulgazione/comunicazione di un pensiero/sensazione.