giovedì 29 luglio 2010

«La canaglia la riconosci dal sentimentalismo.»

«La canaglia la riconosci dal sentimentalismo. Migliaia di poveri diavoli possono pur crepare di fame, nessuno piange per questo, ma basta che un imbecille pitturato si travesta sulla scena da servo della gleba e storca gli occhi, e li senti ululare tutti come cani.»

[cit. tratta da un discorso di Charousek, dal libro "Il Golem" di G. Meyrink]

Charousek è uno dei personaggi più dannatamente realisti* di questo romanzo, pervaso dalla malattia fisica e animato dall'odio, ma anche capace di profonda riconoscenza ed amicizia. Forse il personaggio più complesso, ma quello di cui Meyrink delinea un ritratto più chiaro, più vivo, più spaventosamente umano.

Charousek, illustrazione di Hugo Steiner.


*[non intendo realistici, ma proprio realisti in riferimento ai discorsi affrontati all'interno della narrazione di cui qui presento un estratto.]

sabato 24 luglio 2010

Sul Bianco e sul Dialogo[si ringraziano gli autori di RossoVenexiano per questi input]

[Sul Bianco]
Il bianco, per noi simbolo di purezza e luce, per gli orientali segno di lutto profondo, il (non)colore dei fantasmi e delle spose. In esso non esistono colori, in quanto riflessi, trascinati altrove, abbandonati alla dispersione, mentre il nero se ne fa carico, li porta in grembo come madre ossessiva e premurosa.
E forse continuerò ad apprezzare quest'ultimo al presuntuoso pallore, suo gemello.
Chi vive di colori vive di pienezza, per essi il bianco è il nulla.

[Sul Dialogo]
Farsi capire è una delle cose più difficili e una delle sfide più grandi che l'uomo deve affrontare.
Eppure è strano, o almeno così pare, dato che sulla comunicazione, sulla costruzione delle lingue, delle grammatiche e delle sintassi abbiamo fondato la nostra intera società... ma tra le persone mancano sempre pezzi di puzzle, manca il tassello che permette la totale comprensione dell'altro. Questo è il segno tangibile della nostra diversità individuale, un segno che ci permette di compenetrarci, ma non di fonderci totalmente, perché se ci fosse totale comprensione non ci sarebbe scontro[dove per scontro intendo dire dialogo] e se non ci fosse scontro non ci sarebbero né crescita né sviluppo.
Il "non capirsi" in senso lato può divenire terreno fertile per la costruzione ed il miglioramento, poiché spinge alla ricerca del compromesso, una sorta di aggancio fra due anelli di una catena che continueranno ad esistere e sussistere separatamente[utili sì, ma soltanto in potenza] e che verranno accomunati da qualcosa che li rende effettivamente "utili e saldi".

Ovviamente il mio discorso approda e prende le mosse dal generale e generico, gestire i rapporti interpersonali è notevolmente più complicato. Precisazione forse superflua, ma che va fatta ad onor del vero.

Alexis
12.07.2010
Alberto Burri, Cretto, 1975.

venerdì 22 gennaio 2010

Sereno-Variabile

Stamane, a causa di un episodio accaduto ieri sera, non ero esattamente al massimo delle mia facoltà di discernimento e comprensione del reale, tant'è che avevo proclamato la mia giornata: "Giornata dell'Intolleranza".
Ma per strano gioco del Fato, che mira sempre a farmi stare meglio, approdai su di un sito che, pur nella sua banalità, fu capace di farmi tornare un bonario sorriso sulle labbra. Vi allego lo stralcio galeotto:

Il segno zodiacale del Sagittario è il nono dello Zodiaco.
Il Sagittario è il segno dinamico per definizione. Amante dei grandi spazi in senso sia fisico sia mentale, tipo brillante e loquace con molteplici interessi culturale e una grande capacità di adattamento in ogni situazione o contesto. Sia l' uomo che la donna del segno del Sagittario sono apertissimi verso le novità e non sopportano l' immobilismo. I Sagittario di rado sono sedentari, li trovate quasi sempre impegnati in progetti che prevedono spostamenti, viaggi, contatti con persone o luoghi lontani. Il Sagittario è un segno dagli orizzonti psichici vastissimi, il che spiega il suo interesse per le discipline e le filosofie orientali, per il benessere interiore, per la salute dell' anima e del corpo conquistata grazie alla dieta e agli accorgimenti più diversi. All' intelletto si unisce la sensibilità per il bello, non tanto in senso artistico quanto per il bello legato alla natura. I nati del segno del Sagittario sono amici simpaticissimi o bonari, amano la buona tavola e per questo tendono, nel tempo, ad ingrassare. Sono un tantinello confusionari ed averli come colleghi di lavoro può portare all' esaurimento.

L'ultima frase fu quella che suscitò ilarità, perché effettivamente riconosco come mia la caratteristica in questione.

In effetti, per una sorta di slancio narcisistico, vado molto fiera del segno sotto al quale sono nata, la mitologica creatura munita di arco e frecce costantemente puntate verso l'alto e la saggezza di Chirone che mi spinge ed alimenta la mia volontà di conoscenza e comprensione dei vari stati dell'Essere sia in senso metafisico che nel senso dell'esperienza sensibile, concreta, quotidiana.
Non sono una che crede agli oroscopi o che fa troppo affidamento a pronostici di questo tipo, però ogni tanto mi piace curiosare per stanare le coincidenze.


Arciere celeste

Come Fenice rinasco
da ceneri d'oblio e sogno.
Rinnovata infante,
     - anima ancora dormiente -
recupero il mio arco
puntando il nuovo dardo
verso un più lontano mondo.

Alexis
21.08.2009

mercoledì 6 gennaio 2010

Riflessione sul pensiero poetico - [esteso a pensiero artistico in genere]

«Si costruisce se si ha una ragione per farlo, si racconta se si ha una ragione per raccontare. Si immagina per costruire mondi diversi. L'immaginazione ci porta ad un livello altro di realtà, partendo da una mancanza, da un'assenza o, comunque, da un desiderio che trova la sua origine nel peso del vivere. L'immaginazione come repertorio del potenziale, dell'ipotetico, di ciò che non è ma potrebbe essere: il pensiero visionario che esplora territori ignoti, percorsi inediti, mondi possibili, scenari fantastici. L'arte ha, tra i suoi possibili, lo scopo di dare forma al desiderio.
La scienza è conoscenza della realtà, la poesia/arte* è conoscenza di un altro universo, diverso da quello del vivere quotidiano: la poesia/arte ci conduce in un mondo possibile, che guarda a quello della realtà attraverso la lente dell'immaginazione. Il pensiero poetico/artistico trasfigura il reale (ed il banale), lo sposta, lo provoca attraverso uno sguardo spaesante

Da un saggio di Enrico Strobino e Daniele Vineis, presente nel testo Capire la forma, a cura di Rosalba Deriu.

*binomio inserito da me.

lunedì 4 gennaio 2010

Nostalgia canaglia...

E questo 2010 io l'inizio all'insegna dei ricordi, ricordi legati alla mia adolescenza, agli anni precedenti alla mia prima esperienza amorosa conclusasi proprio alla fine del terzo trimestre dell'anno passato, ai ricordi della libertà e dei sogni. Non nascondo di avere un nodo alla gola, una lacrima sul viso ed un vuoto nello stomaco ripensando a tutto ciò che quel periodo ha significato per me.
Avevo un gruppo, avevo tantissimi amici, avevo la mia amata scuola, avevo la mia spensieratezza... e un incontro della settimana scorsa ha mosso di nuovo tutto questo in me, insieme alla voglia di recuperare qualche amicizia, qualche rapporto, anche solo per fare una chiaccherata e ridere e scherzare come un tempo.
Con il 2010 mi riscopro, ritrovo la mia vena nostalgico-malinconica, la mia insensata voglia di piangere mentre mi cullo sui ricordi dolci del passato e sulla voglia di riscoprire l'amore con una sfumatura più tenera e dolce. Eh sì, perché anche quest'aspetto si è risvegliato, con questo 2010.
Ho delle speranze e delle aspettative per questo nuovo anno, ho voglia di lasciarmi dietro i brutti momenti e portare con me solo i ricordi felici di esperienze che mi hanno aiutata a crescere, per lasciare spazio ad altre emozioni, sensazioni, suggestioni che mi facciano sentire nuovamente viva, che riescano a farmi battere il cuore di nuovo.
Con me porto gli amici di un tempo, gli amici nuovi, gli amici unici ed insostituibili, quelli che a distanza di tempo e spazio non muteranno mai, come non muterò mai io per loro. E spero che la vita ci sorrida e ci accompagni tutti in questa nostra avventura che in qualche modo ci ha legati, chi da 6 mesi, chi da quasi 10 anni.
Buona fortuna a voi ragazzi... e buona fortuna a me.